della sepoltura, e pone Giovanna dopo Leone IV. Edit. Basil. 1559 Typ. L. Opporini, curante
Heroldo.
2. Mariano Scoto avvedutissimo ed antichissimo scrittore, monaco di Fulda, difese Gregorio VII
contro Enrico IV, e perciò impegnato a sostenere l'onor della sede di Roma; Cronaca lib. III, all'anno
854, ove asserisce, che Giovanna successe a Leon IV, e tenne il pontificato due anni, cinque mesi e
quattro giorni, come lo asserisce il suddetto Martin Polacco.
3. Rodolfo, monaco di san Germer, circa l'anno 900, cioè 50 anni dopo la papessa, citato da
Tritemio de Script. Eccles. pag. 259.
4. Ottone, vescovo di Frisinga, fratello uterino dell'imperador Carlo III, che ha portato la sua
cronaca sino all'anno 1146, Goffredo di Viterbo, che morì verso l'anno 1191, nel suo Pantheon, ed
altri parlano della Papessa. .
5. Sigiberto, monaco di Gembloux, scrittore accreditatissimo, che fu circa all'anno 1100. Nella sua
cronaca all'anno 854 dice, che vi fu una Papessa Giovanna, la quale diventò gravida, e partorì,
essendo papa.
6. Giovanni di Parigi, dottore in teologia, Siffrido, sacerdote di Misnia, Landolfo de Columna,
canonico di Chartres, Giovanni Vitodurano, minorita, Barlaamo, monaco calabrese, Guglielmo
Occam, francescano inglese, e tanti altri autori del 1300, parlano tutti della Papessa.
III. AUTORI MODERNI
1. Torrecremata, cardinale zelante, e inquisitor furioso, e Soto, domenicano deputato al concilio di
Trento, e confessor di Carlo V, ambo Spagnuoli parlano della Papessa come di cosa nota.
2. Petrarca Vite degl'Imperadori, e dei Papi, Edizione fiorentina 1468, e di Genova 1625.
3. Giovanni Boccaccio de Claris Mulieribus.
4. Coccio Sabellico veneziano nelle Enneadi edizione 1504 Venezia.
5. Nauclero proposto di Tubinga in un gran volume di cronache parla diffusamente della Papessa,
vol. II. Gen. 29. Coloniæ 1579 pag. 713.
6. Celio Rodigino nelle lezioni sopra le antichità lib. VIII. cap. I.
7. Platina Vite de' Papi dedicate a Sisto IV, Badio d'Ascensio fiammingo, Stella nelle Vite de'
Pontefici al patriarca di Venezia, e s. Antonino arcivescovo di Firenze Hist. Tom. II. cap I, Federico
di Niem, secretario di più papi, Martino Franco, secretario di Felice V, Gerson, cancelliere
dell'università di Parigi, e uno dei padri del concilio di Costanza, Calcocondila, Pannonio vescovo
di Cinquechiese in Ungheria, il cardinal Giacobazio, Contarini Vago Giardino, e mille altri
accreditati autori, tutti parlano dell'esistenza della Papessa.
8. Il celebre Spanheim, primo professore dell'università di Leida, con moltissima erudizione e
dottrina tratta sopra tutti di proposito questo soggetto in un'ampia e compiutissima dissertazione
latina de Papa femina inter Leonem IV, et Benedictum III, contra Onuphrium, Allatium, Labbeum,
Blondellum, Launojum, et Mabillonem, e dedicata al famoso pensionario Heinsio, gran protettore
de' letterati, e gran letterato egli stesso, e versatissimo nella storia ecclesiastica.
In questa dissertazione ha egli esaurito quanto può dirsi in questa materia, e da questa dissertazione
ha poi Lenfant ricavata la sua accurata Storia della Papessa Giovanna, stampata à la Haye 1736,
Tomi due, ch'egli dedicò al fratello del sopra lodato Spanheim, allora ministro di stato dell'elettor di
Brandeburgo.
9. Un'altra storia sulla Papessa fu pure pubblicata in fiammingo da Egbert Grim professore a Wesel,
il quale cita 135 autori, la maggior parte de' quali sono incogniti all'apologista Blondello.
Alessandro Cooke fece un dialogo sulla Papessa Giovanna, pieno d'erudizione e di critica, London
1625.
10. Un grande argomento dell'esistenza di detta Papessa si può eziandio dedurre dal silenzio del
concilio di Costanza, il quale fra i delitti ch'esso oppose a Giovanni Hus, e che nomina e confuta nel
condannarlo al fuoco, non fa menzione alcuna d'aver egli sostenuta la esistenza della Papessa, come
aveva pubblicamente e costantemente fatto in molte sue opere e nelle sue risposte, Opera Joh. Hus
de ecclesia cap. VIII e XIII Tom. I. Onde è prova chiarissima che i dotti padri di quella venerabile
assemblea non credettero condannabile tale opinione; poiché, se tale essi l'avessero creduta, essi,